LA SOPPRESSA TREVIGIANA
La soppressa fa parte della storia trevigiana e del Piave. La soppressa, così come il musetto, il salame e altri insaccati, venivano confezionati presso le famiglie contadine del trevigiano Dopo l’uccisione del maiale si provvedeva alla lavorazione della carne e alla preparazione dei vari prodotti. Era quello un periodo di intenso lavoro comunitario ma anche di grande festa e abbondanza. Vari documenti testimoniano che già nel 1800 tali prodotti venivano appesi per 8-10 giorni nelle cucine in presenza di un braciere acceso, allo scopo di asciugare il prodotto fresco. Dopo questo breve periodo essi venivano posti in cantina o in un sottoscala fresco e sterrato per la conservazione.
È prodotta con circa il 70% di carne magra di maiale, con il grasso sapido e morbido, con della pancetta, sale , pepe, talvolta un trito di chiodi di garofano, cannella e cumino. Alcune lavorazioni artigianali e familiari aggiungono all’impasto del vino Prosecco, oppure del vino rosso tipo Cabernet per ottenere una pasta più saporita.