CHIARANO
Storia
La storia di Chiarano attraversa varie epoche, dal paleolitico, periodo in cui nacquero i primi abitati fissi ( ora riconoscibili per i corposi ritrovamenti archeologici ) e diversi cioè dagli stanziamenti sporadici che possono indicare saltuarie incursioni; al paleoveneto che dovette avere vita intensa in una zona così splendidamente ubicata lungo l’importante via d’acqua quale fu il ramo della Piave; il periodo romano, le cui testimonianze di una intensa e prospera vita riaffiorano a Chiarano attraverso i numerosi ritrovamenti che interessano questo periodo, che è di splendore per tutta la zona opitergina; passando poi per gli anni disastrosi del medioevo, per rinascere più tardi nel periodo della Repubblica di Venezia. Fino ai giorni nostri, periodo in cui le Amministrazioni Comunali che si sono succedute dal dopoguerra hanno prima avviato la ricostruzione di un tessuto sociale e civile distrutto con l’ultima guerra, soprattutto a causa delle lotte fratricide della guerra civile; poi la ricostruzione di un patrimonio di opere pubbliche essenziali e provveduto alle primarie esigenze di sopravvivenza in tantissime situazioni di miseria; quindi avviato un processo di sviluppo economico, favorendo il sorgere di attività industriali anche in loco.
Ville:
Villa Benzon
Villa Giacomini
Villa Vascellari
Villa Zeno
Chiese:
Chiesa di San Bartolomeo a Chiarano.
Chiesa di San Marco Evangelista a Fossalta Maggiore
Chiesetta di Villa Benzon
Manifestazioni:
Sagra si S.Marco a Fossalta di Piave tra aprile e maggio.
Sagra di S.Pietro a Chiarano tra giugno e luglio.
Fiera di San Bartolomeo a Chiarano ad agosto.
Prodotti tipici
Vini DOC Piave
CIMITERO AUSTRIACO
Secolo XX
È un monumento funerario costruito dagli austriaci dopo la battaglia del solstizio sull’altura, detta anche mutera, ora parzialmente spianata e dove si narra sorgesse il castello dei Da Fossalta. Si trova lungo la Fossa Formosa ed è circondata da due vecchi cipressi e da un pero. La statua è in pietra grigia e mostra un soldato a capo scoperto in atto di cordoglio. Sopra un muretto si erge una croce in pietra con l’iscrizione “sanguinem et vitam”. Alla base della croce l’elmo del militare. In una rientranza del basamento era collocata una lapide che ricordava l’allievo ufficiale Karl Anderka del 148° Reggimento di Artiglieria dell’esercito austriaco morto il 15 giugno 1918. la controffensiva italiana impedì il termine dell’opera e la prevista aggiunta delle lapidi con i nomi dei caduti sepolti ai piedi dell’altura.